01.01.2013

Bisogna utilizzare sempre la massima cautela quando si utilizzano strumenti di pagamenti online in particolare nel custodirne le credenziali di accesso, numero carta e PIN. Ma qualora dovessero verificarsi episodi, sgraditissimi, di utilizzo non autorizzato, non è detto che non si riesca a recuperare il maltolto.

È quanto successo al signor R. che, grazie all’intervento dello Studio Legale Melpignano, si è visto riconoscere il rimborso di somme illegittimamente decurtate da una sua carta Poste Pay sul cui estratto conto erano state rinvenute ben sei operazioni di prelievo non autorizzate.

Tali prelievi, compiuti tutti nella medesima giornata e a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro per un importo complessivo di 2.000,00 €, risultavano effettuati su un sito di scommesse on-line.

Inutile la procedura di reclamo avviata dal signor R. presso Poste Italiane dopo la denuncia sporta alla Polizia Postale: le rimostranze della vittima della sgradevole vicenda sono state, è il caso di dirlo, rispedite al mittente da Poste Italiane, che rigettava il reclamo attribuendo gli addebiti illeciti ad una irresponsabile tenuta delle credenziali di utilizzo della carta.

Il signor R. si è allora rivolto allo Studio Legale Melpignano dove è stato predisposto e inoltrato ricorso all’Arbitro Bancario e Finanziario, il quale con propria decisione ha riconosciuto la restituzione dell’intero ammontare  dei prelievi illegittimi unitamente alle spese procedurali.

Come precisa infatti l'avvocato Massimo Melpignano dello Studio Legale Melpignano, che unitamente all'Avv. Erica Violante ha difeso il sig. R., “l'intermediario nell'offerta di servizi di pagamento è tenuto ad adempiere il proprio compito di cura dei patrimoni, con cura e diligenza professionale e qualificata. Tale vigilanza risulta ragionevolmente amplificata quando il pagamento avvenga online.”

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