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19.05.2014

Nel libro delle utopie si puo' scrivere molto.

E' straordinario invece leggere tanta difesa dei valori, cosi' come scritto nero su bianco nella sentenza di Cassazione, la 23232 del 2013.

Essa spiega cosa e' la buona fede contrattuale. Qualcosa che viene spesso commentato con un ironico sorriso da parte di chi non sa che in giudizio e' fonte di risarcimento danni.

Eccolo: e' il dovere di agire in modo da preservare gli interessi dell'altra.

In un contratto ? Si'.

Testualmente: "il principio di correttezza e buona fede (il quale, secondo la Relazione ministeriale al codice civile, "richiama nella sfera del creditore la considerazione dell'interesse del debitore e nella sfera del debitore il giusto riguardo all'interesse del creditore") deve essere inteso in senso oggettivo ed enuncia un dovere di solidarieta', fondato sull'art. 2 Cost.,".

Come funziona ? Il dovere di solidaerieta', "operando come un criterio di reciprocita', esplica la sua rilevanza nell'imporre a ciascuna delle parti del rapporto obbligatorio il dovere di agire in modo da preservare gli interessi dell'altra, a prescindere dall'esistenza di specifici obblighi contrattuali o di quanto espressamente stabilito da singole norme di legge,"

Quindi: "sicche' dalla violazione di tale regola di comportamento puo' discendere, anche di per se', un danno risarcibile (cfr. tra molte: S.U. n. 28056/08; Sez. 1, n.1618/09; Sez. 3 n. 22819/10).".

Si', ma molti potrebbero dire: non io ! E invece: "Ne', d'altra parte, all'osservanza di tale dovere di esecuzione del contratto secondo correttezza e buona fede la banca potrebbe sottrarsi adducendo il solo fatto che la concessione del richiesto frazionamento del mutuo comporti la rinuncia alla indivisibilita' dell'ipoteca, quando - come nella specie - non alleghi ulteriori eventuali circostanze che, nella concreta situazione di fatto del rapporto contrattuale in esame, possano giustificare, alla luce dei criteri sopra enunciati, il rifiuto di tale concessione."

Insomma: non c'era motivo per rifiutare la divisione dell'ipoteca. L'ha rifiutata, ha causato un danno per il solo rifiuto ad nutum.

Talvolta il diritto sembra uscire da un libro di storia, quando i valori erano tali e la Legge pensava, prima di tutto, ad essi.

Testo completo della sentenza al link indicato

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