16.10.2014

La situazione economica che stiamo vivendo ha aggravato il già difficile  rapporto degli italiani con il denaro. Tra le cause la scarsa dimestichezza con  gli strumenti finanziari, i 'significati sociali’ attribuiti al denaro e l'incapacità -  complici le pressioni commerciali -  di cogliere la  differenza  tra  utilità reali e  utilità percepite.

Ai  fini  del  benessere  complessivo  le  capacità  reddituali  e  le  risorse  economiche  restano  però  un  mezzo  indispensabile  attraverso  il  quale  un  individuo  riesce a  garantire - per sé e per la  propria  famiglia  -  un livello di  vita dignitoso. 




Nell’esercizio  professionale  (e  sempre  più  spesso  anche  nella  sfera  privata) gli operatori a diretto contatto con un’utenza fragile, presa in carico  dai  servizi  o  che  vi  si  rivolge,  intrecciano  quotidianamente  il  tema  della  sostenibilità del bilancio famigliare. E sovente non sanno quali risposte dare.

L’incontro  si  pone  l’obiettivo  di  condividere  le  logiche  e  i  principali  strumenti  in  tema  di  educazione  economica  e  finanziaria  che  oggi  permettono di agevolare il raggiungimento degli obiettivi di cambiamento e  di aiuto alle famiglie in difficoltà.

Gli  atteggiamenti  di  spesa  non  sono  quasi  mai  gesti  razionali,  ma  piuttosto occasioni in cui emergono e guidano le emozioni. Ed il fenomeno è  esponenzialmente  più  evidente  e  grave  per  quelle  fasce  vulnerabili  o  svantaggiate (famiglie in difficoltà, anziani, disabili, immigrati, giovani). Di qui  l'esigenza  di  avviare  ad  un'alfabetizzazione  finanziaria  che  faccia  riflettere  sugli strumenti e sulle spinte emotive alla base dell'uso del denaro.

Avere  maggiore  consapevolezza  permette  all’utente  di  acquisire  elementi  di  analisi  della  sua  situazione  e  di  crescere  nella  capacità  di  osservazione  del  proprio  stato.  E  consente  all’operatore  di  rendere  più  efficace  il  proprio  intervento,  poiché  condiviso  e  percepito  su  un  piano  pratico.



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